La Sicilia occidentale è un vero scrigno di tesori archeologici che raccontano la storia di antiche civiltà che nei millenni hanno abitato l’isola. Tra i siti culturali più affascinanti della regione che testimoniano al meglio il passaggio di popoli non puoi perderti Segesta, Mozia e Selinunte, che attirano ogni anno migliaia di visitatori per il loro fascino e l’importanza storica. Ti facciamo scoprire alcune curiosità su queste magnifiche mete culturali culturale per prepararti a scoprire la culla della civiltà mediterranea.
Parco archeologico di Segesta: Il Tempio e il Teatro Antico
Segesta, fondata dagli Elimi, è uno dei siti archeologici più affascinanti della Sicilia. Situata in una posizione strategica su una collina, offre una vista panoramica mozzafiato sulla valle circostante. La leggenda la vuole fondata da alcuni dei soldati di Enea scampati alla guerra di Troia e in viaggio verso Roma. Potente ed economicamente florida per i commerci con i Punici, fu conquistata dai Romani nel 260 a.C. che la trattarono con favore per via di queste origini leggendarie. Segesta è famosa per il suo tempio dorico, uno dei meglio conservati al mondo. Questo maestoso edificio si erge su una collina fuori dalle antiche mura della città. Si tratta molto probabilmente di un tempio incompleto, che fu progettato per accogliere le attività di culto della città anche se diverse dai culti dei nemici greci ma mai messo in funzione.
Poco lontano dal tempio, su un’altra collina vicina, si trova il teatro antico di Segesta, un anfiteatro costruito tra il IV e II secolo a.C. e utilizzato per rappresentazioni teatrali e musicali. Ancora oggi in estate, il teatro ospita eventi culturali che mescolano arte antica e contemporanea con un calendario di eventi che riportano in vita l’atmosfera dell’antichità delle tragedie, intervallate da spettacoli di musica, danza e teatro contemporaneo.
Mozia, l'Isola Museo dei Fenici
Spostandoci sulla costa ovest, di fronte al litorale di Marsala, troviamo Mozia, un’area archeologica sull’isola di San Pantaleo situata nella Laguna dello Stagnone, facilmente raggiungibile in barca. Questo piccolo fazzoletto di terra è un gioiello della storia archeologica della Sicilia: conserva infatti i resti di una delle più importanti città fenicie del Mediterraneo mai scoperte finora.
A portare alla luce questa preziosa testimonianza dell’antichità del VIII secolo a.C fu un notaio insignito del titolo di Barone di Mozia che nel 1792-93 rinvenne i primi reperti. Solo nei primi del ‘900 però, con la famiglia inglese Whitaker che comprò l’isola, si può parlare di vere ricerche archeologiche.
Oggi, tra le attrazioni principali visitabili sull’isola, c’è il Museo Whitaker, che ospita reperti unici rinvenuti sull’isola come la statua del Giovinetto di Mozia, i siti archeologici all’aperto e le antiche mura di fortificazione che circondano l’isola.
Selinunte, la città greca
Selinunte è uno dei parchi archeologici più grandi d’Europa: si estende per circa 377 ettari nella parte sud-occidentale della provincia di Trapani con templi imponenti e rovine di un’antica città greca.
Da sempre in conflitto con la vicina Segesta, che fu a prevalente influenza punica e poi romana, Selinunte crebbe in potenza e dimensioni fino a poter ospitare 100.000 abitanti e si alleò con la greca Siracusa a cui rimase sempre fedele.
L’importanza di questo sito archeologico sta nella sofisticata cultura urbanistica che è possibile riscontrare nell’area della città antica, con edifici pubblici e privati organizzati in maniera funzionale e uno spiccato orientamento alla difesa della città. Tra i templi meglio conservati nell’area archeologica si trovano il Tempio di Hera e quello di Zeus, simboli della grandiosità della civiltà greca in Sicilia.